mercoledì 17 novembre 2010

Usi civici nella frazione di Terrinca - Apuane

Riportiamo un comunicato di Baldino Stagi, socio del Centro Cervati sulla rivendica delle terre collettive nella frazione di Terrinca, pubblicato su "La libera cronaca".

Al dott. Pietro Catalani- scrive il consigliere Stagi- è stato affidato, mesi or sono,  un incarico che sembrava essere incompatibile con quello di  commissario aggiunto per gli usi civici. Evidentemente così non è visto che il giorno 29 ottobre u.s. ha emesso 2 ordinanze che riguardano proprio il paese di Terrinca. 
Si tratta della ordinanze contraddistinte con il n. cronologico 549 e 550. Con la prima il commissario osserva che la regione Toscana nega l’esistenza di usi civici sul territorio terrinchese, come risulterebbe dalla perizia esperita dalla dott.sa Boretti, e per tale motivo non provvede ad indire le elezioni per dell’ASBUC.  Il dott. Catalani aggiunge però che tale risposta è inconferente poiché tocca al giudice verificare la validità dell’accertamento.  Per inciso voglio ricordare che da parte della Regione si è arrivati addirittura a negare che la verifica demaniale eseguita dai periti Corfini-Bartelletti-Pizziolo negli anni 80 sia mai stata depositata, quando abbiamo invece rinvenuto e consegnato al commissariato lettere che dimostrano inequivocabilmente come non solo sia stata depositata presso gli organi competenti, ma abbia anche ricevuto parole di lode dall’allora commissario dott. Carletti.  Infine il commissario dichiara sulla ordinanza che si è provveduto a notificare per pubblici proclami la pendenza della causa a tutti gli eventuali interessati e che gli originali opponenti hanno costituito un’Associazione beni di uso civico aperta alla partecipazione di tutti i naturali del territorio ed i cui rappresentanti partecipano al giudizio. L’ordinanza successiva, la n. 550, sembra cercare di recuperare le posizioni della ditta Henraux la quale ha totalmente trascurato il procedimento per molti anni, tant’è che lo stesso dott. Catalani sancì, con sentenza del 5 novembre 2008, il non luogo a procedere per carenza di interesse.  Il colosso del marmo ha presentato ricorso a tale sentenza ma lo ha fatto oltre i termini previsti per legge. Avendo avuto con molto ritardo la documentazione dal Comune di Stazzema, solo il 17 maggio del 2010 ho personalmente protocollato una lettera con la quale chiedevo al Sindaco di costituirsi contro il reclamo della Henraux che era stato notificato a termini scaduti. Anche l’avvocato del Comune, Athena Lorizio, ha chiesto la stessa cosa al Sindaco che però non ha agito in tal senso e si è guardato bene dal darmi risposta.Alla luce di tutto quanto detto mi resta difficile capire come la Henraux sia stata riammessa in giudizio, chiedendo tra l’altro una nuova CTU che il commissario non concede (sarebbe stata la quarta perizia). Deve essere chiaro che la questione non verte su valutazioni tecniche ma su valutazioni unicamente legali, infatti secondo le teoria che portiamo avanti per mezzo dell’avvocato Licio Corfini, le terre in oggetto appartengono al demanio civico in virtù di un difetto legale, sosteniamo infatti che la vendita dei territori ai privati, nel 1827, è illegittima in quanto il venditore non era proprietario del bene. Sono diverse le sentenze che avvalorano le nostre posizioni e nelle quali crediamo fortemente. Abbiamo avuto ed avremo  l’opposizione di Regione e Comune, oggi dobbiamo affrontare anche i grandi avvocati messi in campo dalla Henraux. Ci confronteremo con le controparti, che si presenteranno certamente accompagnati da schiere di legali, alla prossima udienza convocata a Roma il 26 gennaio 2011 alle ore 11,00